Territorio - Passaggi in terza area ... ma non per tutti

150 idonei del concorso del 2001 passano in terza Area mentre più di 300 rimangono in graduatoria

Roma -

Sembra che i concorsi del 2001 continuino a creare anche dopo 10 anni  forte scontento tra i lavoratori dell’Agenzia del Territorio, infatti nell’incontro del 21 l’Agenzia ci ha comunicato l’intenzione di procedere allo scorrimento della graduatoria per il passaggio da B a C1 per i 150 posti autorizzati nel 2009 dalla Funzione Pubblica.

 

Potrebbe apparire una buona notizia se non fosse che solo 150 lavoratori riusciranno  a passare in Terza Area mentre più di 300  rimarranno in graduatoria per qualche altro mese sperando in una manciata di pensionamenti.

 

Qualcuno griderà vittoria soprattutto per quanto riguarda lo scorrimento rivendicandolo come un “grande risultato”, qualcun altro dirà “meglio che niente”, noi, invece, affermiamo, senza alcun dubbio, che si tratta dell’ennesimo contentino dato ai lavoratori per gettare acqua sul fuoco cercando di distogliere l’attenzione dai diritti negati, dai tagli salariali, dall’inasprimento delle sanzioni, dall’aumento dei carichi di lavoro e dall’introduzione della valutazione.

 

Non è da oggi che RdB critica il modo in cui è stato eseguito il concorso del 2001 ed i contorti modi di valutare i lavoratori divisi per regioni e per mansioni che spesso non hanno nessun riscontro con il lavoro reale. Accordi che hanno fatto si che ci fossero incredibili differenze nelle varie regioni. Per capirci  facciamo l’esempio di un lavoratore Capo Tecnico idoneo che ovunque fosse in servizio, se avesse fatto domanda nella regione Sardegna, oggi, qualsiasi punteggio avesse ottenuto, sarebbe rimasto a lavorare nella regione di appartenenza ma passando in III Area. Lo stesso sarebbe accaduto ai collaboratori tributari che avessero fatto domanda in Sicilia, in Toscana, in Emilia o in Piemonte.

 

Per noi questo non è accettabile.

 

Stesso discorso se osserviamo i punteggi: ci sono lavoratori passati in terza area con un punteggio pari a 48 ed altri rimasti in seconda con un punteggio di 67.  Per queste ragioni RdB non firmò nel 2001 quegli accordi e per queste ragioni non abbiamo firmato questo scorrimento: Ed è inutile intervenire per aggiustare qualcosa che aggiustabile non è perché in questa logica perversa si accontenterebbe qualcuno per scontentare qualcun altro.

 

 

Ci è stato inoltre annunciata dall’Agenzia l’intenzione di mettere a concorso 140 posti per il passaggio dalla II alla III area per cui nel 2009 è arrivata l’autorizzazione a bandire  un concorso dalla Funzione Pubblica.  La platea degli interessati è di  6.254 lavoratori di II area  che potranno affrontare un percorso selettivo-concorsuale per un numero di posti non solo percentualmente irrisorio se si calcola il numero degli interessati ma  assolutamente inadeguato alle carenze di organico dell’Agenzia (1.512 unità).

 

Se poi aggiungiamo che questa forse sarà l’ultima occasione  per i lavoratori del Territorio di  passare in III area senza un concorso pubblico, in cui verrà riservato un numero percentuale di posti agli interni purchè in possesso del titolo di laurea come previsto dalla legge 150/09, risulterà evidente la necessità di ottenere un congruo aumento del numero dei posti messi a concorso perché  mantenere un numero di posti così esiguo  vuol dire negare ai lavoratori che svolgono quotidianamente mansioni superiori il giusto riconoscimento economico.

 

Se nel passato, invece di intricarsi in un percorso concorsuale così contorto si fosse lavorato sul progetto di RdB di Area Unica e sui passaggi di fascia economica annuali previsti dall’articolo 15 del CCNI, i lavoratori, adesso, avrebbero posizioni diverse e la carriera sarebbe molto più semplice e lineare per tutti.

 

Le idee di RdB sono praticabili  è realistiche ma occorre lottare per riuscire a realizzarle, non lasciatevi confondere da chi ha l’idee ben chiare di  continuare a smantellare la Pubblica Amministrazione regalando qualche caramella per frenare la reazione dei lavoratori, dando a pochi piccole speranze di veder riconosciuto quanto a molti è dovuto.

 

Noi a questo gioco al massacro non ci stiamo e chiediamo ai lavoratori di non farsi imbavagliare ma di reagire e far valere i propri diritti appoggiando con forza le azioni di lotta  di RdB.

 

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