Un'amministrazione prepotente e aggressiva
Troppe le intimidazioni e le ingiustizie che l’amministrazione continua a rivolgere nei confronti dei lavoratori allo scopo di ottenere una sudditanza o una rassegnazione che, come Organizzazione sindacale, noi continuiamo a combattere e denunciare mentre altri condividono ed avallano questi comportamenti.
E così si invelenisce il clima negli uffici seminando disfattismo, apatia e spesso anche invidia e odio tra i lavoratori.
L’elenco sarebbe esageratamente lungo, ma vogliamo porre l’attenzione solo su alcune situazioni che hanno in comune la volontà di creare un pessimo clima lavorativo.
Il Governo tratta i lavoratori pubblici come incalliti truffatori attraverso le norme sui furbetti del cartellino, la nostra amministrazione emana una disposizione per cui si deve punire chi arriva in ritardo in ufficio anche se questo ritardo, regolarmente recuperato, è determinato da un semplice imprevisto e quindi da una condotta non fraudolenta …
In questi giorni si divide il salario accessorio dei lavoratori del 2014 e anche se l'accordo nazionale prevede espressamente che non è possibile cumulare le indennità, una nota della Direzione Centrale precisa che questa regola non vale per chi ha ricoperto incarichi di coordinamento … non soddisfatta l'amministrazione si rifiuta di fornire i prospetti impedendo di fatto lo svolgimento di trattative secondo normali criteri di trasparenza.
I dirigenti si ammalano come i lavoratori ma per loro nessuna trattenuta della retribuzione di risultato, i dirigenti devono fare i pendolari, così come i lavoratori a cui è stato chiuso ingiustamente l’ufficio, ma mentre questi ultimi devono sobbarcarsi le spese di scellerate politiche di smantellamento del settore pubblico, per i dirigenti l’amministrazione e i soliti sindacati sottoscrivono un accordo che prevede un rimborso mensile sino a 900 euro …
L'amministrazione continua oltre il limite della decenza a provare a salvare gli incarichi dirigenziali, mentre per tutti i "normali" lavoratori con la complicità di CGIL, CISL, UIL e SALFI impantana la trattativa sulle progressioni economiche stanziando risorse minime e provando ad imporre lo strumento della valutazione ...
Sul telelavoro accade poi, in Sardegna, che una lavoratrice con due figli minori di cui uno gravemente malato, proponga un progetto ben articolato, ma questo viene respinto senza alcun giustificato motivo.
Potremmo continuare a lungo, ma crediamo siano abbastanza gli elementi per capire che la misura è colma e che a una dirigenza arrogante e prepotente si risponde alzando la testa tutti insieme e sostenendo l'USB, unico sindacato che da sempre denuncia e combatte questi insopportabili soprusi ed ingiustizie.