Veneto - Entrate, l'unica alternativa possibile, mobilitazione e rottura delle relazioni sindacali

Venezia -

L'arroganza e la chiusura della direzione provinciale di Venezia ha portato inevitabilmente alla proclamazione dello stato di agitazione e alla rottura delle relazioni sindacali.

Nessuna apertura, nessun confronto, nessuna meditazione su qualsiasi argomento, che si tratti della mobilità forzata dei lavoratori di Venezia 1 a partire dal primo gennaio 2013, a quella delle lavoratrici e dei lavoratori di San Donà di Piave che a giugno avranno una nuova sede capace di contenere i 2/3 del numero attuale dei lavoratori, ai problemi del front office di Venezia 2 passando ai controlli dei lavoratori costretti a dover chiedere il permesso anche di andare in bagno.

La legge e il buon senso vorrebbero che azioni di questo tipo, che stravolgono la vita dei lavoratori, siano realizzate solo dopo aver attentamente appurato che non esistano alternative, cercando di creare il minor disagio possibile nei lavoratori.

Abbiamo chiesto di allargare l'interpello ai lavoratori dell'incorporata Agenzia del Territorio NAIN! Abbiamo chiesto di conoscere i risultati dell'interpello NAIN! Le eccedenze NAIN! Possibilità di telelavoro NAIN! Spostamento di lavorazioni per evitare la mobilità NAIN! Sospendere l'accordo sull'orario per risolvere il problema dei front office NAIN! Smetterla con i controlli al personale NAIN! NAIN! NAIN!

La disponibilità dei lavoratori a cambiare lavoro quando si sono formate le direzione provinciale, le promesse che nessuno sarebbe stato spostato senza la sua volontà, l'aver firmato l'accordo sul nuovo orario di lavoro, insomma, la fiducia dei lavoratori verso la propria agenzia è stata tradita a dimostrazione che la disponibilità, quando mal disposta, determina solo arretramento di diritti.

L'assurdo è che per giustificare i problemi del front office l'amministrazione afferma che occorre considerare l'utenza che veramente affluisce all'ufficio e non il bacino della popolazione teoricamente servibile, mentre per la chiusura di Venezia 1 si utilizza il criterio opposto. Questo è solo un esempio per capire il livello della discussione e le motivazioni portate dalla dirigenza a difesa del proprio operato.

La Direzione provinciale ha dichiarato, anche, di non poter decidere in merito agli appalti per l'apertura di nuove sedi. Se l'affermazione fosse vera, i nostri dirigenti sarebbero solo delle marionette in mano ai burattinai e questo sarebbe l'inevitabile conseguenza di incarichi dirigenziali assegnati a chiamata, senza concorso, che riguardano il 50% di tutti i dirigenti dell'agenzia delle entrate che possono così ricevere lauti compensi rinunciando alla libertà di pensiero e azione, mentre i lavoratori per passare di fascia economica devo sperare nell'investitura reale del direttore regionale o per passare di Area superare impegnativi concorsi giudicati dagli stessi dirigenti con incarico 'a chiamata'.

Di fronte a questo attacco i lavoratori della Direzione Provinciale dovranno reagire compatti lasciando da parte inutili personalismi. Il primo appuntamento è l'assemblea indetta per il 18 dicembre alle ore 12 ed aperta anche alle lavoratrici e ai lavoratori della Direzione Regionale del CAM, del CO, di San Donà di Piave e Venezia 1.

Reagire per non subire!