Entrate - Controlli a distanza, l'amministrazione fa passi indietro... ma solo a Cagliari

Roma -

Dopo le iniziative assunte nei mesi precedenti da RdB-USB, l'Agenzia delle Entrate comincia a fare le prime indirette ammissioni: il software installato nei CAM viola le norme civili e penali che vietano il controllo a distanza dei lavoratori.

Lo prova il fatto che al CAM di Cagliari è stato disattivato il software CCPulse e sono stati disabilitati gli accessi al software COGNOS.

Entrambi gli apparati configuravano un pericolosissimo strumento di controllo a distanza dei lavoratori in grado di ricostruire secondo dopo secondo l'intera giornata lavorativa di ognuno: tempi di risposta, tempi di pausa, perfino pause... fisiologiche.

Queste informazioni, indebitamente raccolte  sono state poi strumentalizzate per esercitare sui lavoratori indebite pressioni attraverso forme di comunicazione "private".

Per mesi l'amministrazione ha recapitato e-mail in cui si mettevano i lavoratori al corrente di presunte violazioni della tempistica standard e si paventavano provvedimenti di varia natura.

Tutto ciò senza alcuna informazione alle organizzazioni sindacali e comunque violando lo Statuto dei Lavoratori che vieta il controllo a distanza a prescindere dall'informazione data ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali.

Il Grande Fratello però opera ancora, sia al CAM di Cagliari dove alla luce delle dichiarazioni rese dall'amministrazione nessuno può più consultarlo; ma lo stesso Grande Fratello è ad oggi in funzione in tutti gli altri CAM e più generalmente in tutti gli uffici.

Dal CAM di Roma giunge un documento che pubblichiamo, con il quale i lavoratori chiedono di smantellare ogni strumento di controllo a distanza.

Sollecitiamo gli altri CAM a fare altrettanto.

USB continua ad attendere che il giudice di Cagliari, al quale è stata posta la questione dell'illegittimità del comportamento dell'Agenzia, assuma la sua decisione nel miglior clima possibile.

Noi non interferiremo e ci auguriamo che altrettanto facciano l'amministrazione e le altre organizzazioni sindacali.

Nel frattempo registriamo con soddisfazione questo primo timido passo indietro e ci aspettiamo che la questione assuma la rilevanza nazionale che essa deve avere.

Al termine della vicenda auspichiamo che si arrivi all'adozione di un codice di correttezza interno, con il quale si chiariscano tutte le forme di controllo a distanza che registrano atti e comportamenti dei lavoratori.

Perché purtroppo, il Grande Fratello non è solo nei CAM...