Se qualche anno fa ci avessero raccontato che avremmo dovuto prenotare e conquistarci con le unghie e con i denti la postazione lavorativa, nessuno ci avrebbe creduto. 

Ma la distopia spesso diventa realtá e la rotazione delle scrivanie sta diventando la nuova frontiera di una Pa che, dietro la cortina fumogena dell'efficientamento, si sta sempre piû smaterializzando. 

La questione ê semplice: le tante assunzioni anche nelle Direzioni centrali e che certamente costituiscono un fatto positivo, sono in realtà avvenute senza alcuna programmazione e ricognizione degli spazi a disposizione.

Gli uffici pollaio sono divenuti la norma, eliminando qualsiasi spazio e stipando il personale fino all'inverosimile. E, in attesa delle scrivanie a castello, l'inverosimile ê divenuta la postazione da prenotare su una app, le scrivanie a rotazione,  e la ricerca più o meno giornaliera della postazione.

A questo si aggiunga, qua e lá, le restrizioni nel riconoscimento dello smart working che almeno libererebbe spazi, e il quadro ê completo.

Il benessere organizzativo sbandierato in tanti documenti, le minime condizioni di sicurezza, sono soltanto un lontano ricordo, perché la consueta disorganizzazione viene scaricata sul personale che deve sopportare il prezzo della mancanza di qualsiasi forma di programmazione e pianificazione. 

Noi non ci rassegniamo all'idea che la superficialità e il pressappochismo nella gestione del personale possa divenire la regola. 

Valuteremo nei prossimi giorni le iniziative da intraprendere, avvertendo sin d'ora che non consentiremo di utilizzare lo strumento delle postazioni condivise per limitare in alcun modo la fruizione dello smart working. Se qualche Dirigente giá ci sta pensando, si metta l'anima in pace. 

USB PI Uffici Centrali

Agenzia delle Entrate