Rilevazione attività... tonni o Lavoratori?
La rilevazione delle esperienze lavorative negli uffici dell'Agenzia delle Entrate sta marciando con passo sicuro verso la fase operativa. Tutti i Lavoratori sono stati chiamati a un mini corso di formazione della durata di tre ore e si apprestano adesso, a turno, a prendere parte concretamente alla fase certificativa. L'approdo sarà, secondo quanto dettato dal contratto integrativo, l'assegnazione di un mestiere e di un ruolo a ciascuno di loro.
I Lavoratori stanno vivendo questi momenti con alterne emozioni. Molti sono ancora disposti a credere che finalmente con questa fase certificativa ci sarà il riconoscimento della propria professionalità e il successivo inquadramento giuridico ed economico nella posizione meritata, che ovviamente non coincide con quella attuale, più bassa. Altri, che hanno vissuto sotto il cielo dell'Agenzia delle Entrate più di qualche stagione, sono più disincantati e meno disposti ad aperture di credito. I pessimisti cronici stanno già fiutando le possibili fregature.
Tutti sono però accomunati da almeno due condizioni. La prima è che l'Agenzia non ha sollevato il velo né sulla procedura in sé, né sui successivi passaggi che si dovranno affrontare alla sua conclusione. Non è dato sapere a nessuno, nemmeno alle organizzazioni sindacali, con quale tecnica sia stato allestito il supporto informatico che gestirà la rilevazione. I bene informati dicono che somiglia tanto a quelle reti che i pescatori usano per cacciare i tonni: molto larghe all'imboccatura, in modo da dare al pesce la sensazione di navigare in acque tranquille, e sempre più strette e contorte man mano che si procede, tanto che il pesce, perduto il senso dell'orientamento e la fiducia di poter scampare, si trova senza accorgersene nella camera della morte. Ma questo può accadere ai tonni, non ai Lavoratori.
La seconda condizione che accomuna tutti, ottimisti e pessimisti, è che non è dato sapere a cosa porterà l'assegnazione di un ruolo e di un mestiere. Avranno ragione gli ottimisti, che credono di poter approdare a un inquadramento di fascia e d'area superiori? O i pessimisti che sperano che almeno l'autocertificazione delle esperienze non porti all'individuazione di attività "no core" che sarà possibile esternalizzare? Peggio ancora: avranno ragione entrambi? A qualcosa dovrà pur servire, questa mobilitazione di massa che coinvolge l'organizzazione nel suo complesso, fin nella sua più lontana provincia.
Giova ricordare ai deboli di memoria, che troppe illusioni hanno prodotto alla fine cocenti delusioni. Le riqualificazioni e i passaggi d'area sono state il sale su ferite mai rimarginate. Il sistema di produttività introdotto massicciamente, ha spinto i carichi di lavoro sempre più in alto senza che siano aumentate le garanzie salariali. Le politiche sul salario accessorio hanno allargato il fronte degli scontenti e divaricato la forbice delle differenze. Tutte le regole organizzative introdotte da sette anni a questa parte hanno perseguito la politica dell'efficacia, dell'efficienza, del merito, senza dare alle aspettative maturate dai Lavoratori il meritato riconoscimento.
Esiste un comitato per la rilevazione delle esperienze lavorative, che non dovrà avere un mero compito certificativo, né potrà essere la prova oggettiva di una sostanziale pariteticità nella gestione di questo passaggio cruciale. La connessione tra la rilevazione delle esperienze e gli istituti contrattuali con i quali si determinano la gestione e il futuro del personale, è troppo forte per poterci accontentare di un comitato di "caschi blu".
Poiché la prima riunione di questo comitato è fissata per il prossimo 27 febbraio, riteniamo utile suggerire a tutti i Lavoratori, ai pessimisti, agli ottimisti e ai realisti, di darsi qualche giorno di tempo per memorizzare le istruzioni ricevute durante il mini corso. Ci sarà tempo e modo, dopo il 27 febbraio, per cominciare la fase operativa della rilevazione delle proprie esperienze.
Le assemblee che stiamo organizzando in tutti i posti di lavoro, insieme con la raccolta di firme per la questione "Comma 165", saranno l'occasione per approfondire anche questo tema.
Perché noi siamo Lavoratori, non tonni.