Rilevazione esperienze lavorative... a che serve?
Da ieri, lunedì 19, insieme all’Emilia-Romagna ed all’Abruzzo, i lavoratori di questa regione sono stati i primi ad essere chiamati a dar corso all’autorilevazione prevista all’art. 20 del CCNI.
Le modalità non sono in linea con quanto disposto dal medesimo CCNI (art. 20 c.4) che parla di ricognizione di esperienze lavorative, mentre la procedura produce un’istantanea senza alcuna traccia delle esperienze precedentemente acquisite da ciascuno.
La domanda che ci viene posta da molti lavoratori è: a cosa serve questa rilevazione?
C’è chi dice che la ricognizione consentirà di approdare ad inquadramenti di fascia ed area superiori… magari!!! Anche se questo, come dicevamo prima, sarebbe in contraddizione con la modalità di rilevazione… che senso ha, in quest’ottica, la fotografia della mia attività lavorativa attuale? Se diviene importante cosa faccio io (ed ora) ai fini di un mio inquadramento, questo diventerebbe “casuale” a seconda dell’incarico lavorativo che il dirigente dell’ufficio mi ha assegnato (o non mi ha assegnato) in coincidenza con la fotografia! Inaccettabile!
Ma c’è anche chi, e siamo noi, teme che l’autocertificazione delle esperienze sia un metodo attraverso il quale l’Agenzia individua con precisione fasce di attività interne ai procesi produttivi e numero preciso degli addetti necessari al loro funzionamento (dati questi essenziali per chi volesse effettuare qualsiasi procedura di privatizzazione di attività definibili come “no core”)… in tal caso, saremmo noi stessi che, autorilevando le attività, ci daremmo la zappa sui piedi da soli o, come dicevamo in un precedente comunicato, forniremmo la corda al boia…
Chi ha ragione?
E’ corretto chiedere ai lavoratori quest’autorilevazione formale senza essere più precisi sulle finalità? Impegnarli in un processo della cui importanza si ha solo il sentore senza far conoscere prima il progetto?
siamo nella terra del “maniman”…
la nostra Organizzazione Sindacale, in attesa di maggiori chiarimenti che cercheremo di ottenere nell’incontro nazionale del 27 febbraio (prima riunione del comitato nazionale per la rilevazione delle esperienze lavorative)
consiglia ai lavoratori di aspettare e sospendere l’autorilevazione