Sicilia - Entrate, 4 ottobre incontro in Prefettura per lo stato di agitazione a Ragusa
Il 4 ottobre USB è stata convocata, assieme al Direttore provinciale della Dp di Ragusa, dal Prefetto nell’ambito della c.d. procedura di raffreddamento facente seguito allo stato di agitazione indetto da USB a fine luglio 2022.
USB sottoporrà all’attenzione del Prefetto la grave carenza di personale e chiederà di farsi da tramite per cercare di risolvere questo problema che è causa di grave stress per i Lavoratori e anche di incombente pericolo di chiusura degli uffici e, quindi, di interruzione di pubblico servizio e notevoli disagi per l’intera collettività.
L’occasione è utile anche per spiegare il “cambio di rotta” avvenuto alla dirigenza della DP di Ragusa e la disponibilità al confronto costruttivo per la soluzione dei problemi proposti.
Questo confronto è iniziato e crediamo che attraverso un dialogo costruttivo si riesca a rasserenare il clima evitando di erigere muri da dover abbattere attraverso denunce di condotte antisindacali da dover portare in Tribunale.
Finalmente si è aperta una breccia in quel muro che era stato costruito in DP Ragusa (è evidente che sono le persone che fanno la differenza) sottolineando che USB nella difesa dei diritti dei Lavoratori non ha timore di andare davanti ad un Giudice o dal Prefetto senza alcun timore reverenziale se l’amministrazione è arrogante e prepotente e capace di sfruttare il personale ridotto all’osso con carichi di lavoro sempre più crescenti, arrivando a definire lavoratrici e lavoratori dei “sottoposti”.
Nel silenzio più totale delle altre Organizzazioni sindacali che sembrano essersi dileguate dopo avere elemosinato il voto per il rinnovo della RSU, USB continua a lottare contro i privilegi e a ribadire, come ha sempre fatto in tutti i suoi comunicati, che in DP Ragusa non ci sono “figli e figliastri”.
Quando la barca affonda non ci si può permettere il lusso di lasciare marinai comodamente a guardare … tutti si devono rimboccare le maniche … perché: “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire (E. Berlinguer)”