"spionaggio fiscale": C'è posta per te (il Vice Ministro Visco scrive ai lavoratori)

Roma -

Stamattina a lavoratrici e lavoratori sarà stata recapitata la lettera del Vice Ministro Visco sulla questione “spionaggio fiscale” (che comunque alleghiamo a fine pagina).

E’ un primo atto di ciò che sollecitavamo pochi giorni fa quando abbiamo scritto: ”se non ci sarà un intervento deciso del Ministro a sgonfiare questa enorme bolla di sapone, i lavoratori del fisco saranno obbligati ad autotutelarsi”.

Un primo atto finalmente in controtendenza con la campagna di criminalizzazione generalizzata che negli ultimi giorni ha colpito gli addetti del Fisco. Le dichiarazioni del Ministro sembrano diverse da quelle che abbiamo registrato fino a qualche giorno fa.

Ma molto c’è ancora da fare. E’ chiaro che eventuali illeciti rilevati (e provati) dalla Magistratura non potranno che essere puniti. Non ci opporremo certo a questo. Altra cosa, è chiaro, dovrà essere per i casi per cui si proverà che si è trattato di semplice superficialità. Ma non va dimenticato che la vicenda ha sollevato questioni che vanno al di là dell’indagine giudiziaria.

Questa vicenda ci dimostra che il “tutti fanno tutto”, ormai ampiamente diffuso negli uffici nasconde molti rischi professionali. Per questo si deve chiarire con estrema precisione dove sta il confine tra il lecito e l’illecito. Quali sono le regole. Bisogna dare ai lavoratori quella sicurezza operativa che ora sembra mancare e la chiarezza e trasparenza a cui anche il Ministro fa riferimento.

Per questo, anche se probabilmente da un punto di vista diverso, non possiamo che concordare col Ministro quando afferma che è utile “rivedere le misure di controllo interno per renderle più affidabili”. Il nostro obiettivo è evitare in futuro situazioni come quelle che abbiamo vissuto.

L’Agenzia delle Entrate è quella più colpita. Quindi, per proseguire nel nostro compito, abbiamo inviato una richiesta di incontro ai vertici dell’Agenzia (anche questa allegata a fondo pagina). Molte cose ancora dovranno essere chiarite perché molti sono i lati ancora oscuri della vicenda, se è vero, come ci risulta, che tra gli indagati c’è persino qualcuno che le interrogazioni “incriminate” le ha fatte per motivi di lavoro.

Ora la parola passa ai lavoratori. E’ indispensabile indire assemblee nei singoli posti di lavoro sulla questione del cosiddetto “spionaggio fiscale” e sulla lettera del Ministro, per elaborare documenti in cui emergano con chiarezza il giudizio dei lavoratori e tutti i punti che ritenete necessario vengano chiariti per recuperare quella tranquillità lavorativa che questa vicenda ci ha sottratto.

Attendiamo il vostro mandato!

Inviate i vostri documenti via fax al numero 06.233.200.763 oppure via e-mail all’indirizzo info@agenziefiscali.rdbcub.it


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