PER UN CATASTO PUBBLICO, VICINO AI CITTADINI
Il giorno 5 ottobre u.s. siamo stati convocati dal sottosegretario Grandi, relativamente al decentramento del catasto ai Comuni.
Il sottosegretario ci ha ricordato che il decreto legislativo 112/98 che prevede appunto l’attuazione del decentramento, non può vedere ulteriori rinvii e partirà, quindi, a febbraio 2007. Ha anche, però, ammesso, che il 112/98, così come è stato concepito, non è più attuale e/o attuabile e che quindi va assolutamente rivisitato.
Le modifiche, secondo Grandi, sarebbero già iniziate con il Protocollo d’Intesa tra Governo e ANCI ma andranno ulteriormente approfondite soprattutto alla luce della crescita importante che l’Agenzia del Territorio ha avuto negli ultimi anni.
Stando così le cose il Governo ritiene necessaria l’istituzione di una sorta di “cabina di regia”, composta da Governo, Anci e Agenzia del Territorio, che dia le coordinate al decentramento stesso.
Il sottosegretario ha invitato le OO.SS. a proporre degli emendamenti che possano correggere alcune storture della Finanziaria e ci ha comunicato che il passaggio degli uffici provinciali della Sardegna alla regione, contenuto nella stessa, è un refuso. Relativamente, poi, a come dovrebbe avvenire il decentramento non ci è sembrato che il Governo abbia ancora le idee chiarissime, l’unica certezza è quella che il decentramento s’ha da fare perché s’ha da fare il federalismo fiscale.
Abbiamo comunque rilevato una certa disponibilità a, quantomeno, confrontarsi con le OO.SS. visto che fino ad ora la chiusura è stata totale e non c’era lo spazio per avanzare nessuna controproposta.
Le RdB/CUB nel loro intervento hanno chiesto a questo Governo delle garanzie:
la garanzia che il catasto rimanga uno e nazionale; la garanzia che rimanga un servizio pubblico (Agenzia del territorio) e che non venga esternalizzato a società private, fondazioni o cooperative; la garanzia che l’organico del personale rimanga invariato, anzi, incrementato dalla assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari.
Abbiamo altresì ribadito che i nostri obiettivi sono: combattere l’evasione ed elusione fiscale e migliorare i servizi al cittadino.
Il raggiungimento di questi obiettivi non passa certo attraverso una stupida lotta di competenze tra i protagonisti della cabina di regia ma attraverso il riconoscimento del lavoro e della collaborazione tra gli enti pubblici deputati alla gestione della funzione catastale (Agenzia del Territorio ed Enti Locali).
La risposta alle nostre richieste non è stata soddisfacente. Stiamo preparando degli emendamenti alla Finanziaria che ribadiscono la richiesta delle nostre garanzie e dei nostri obiettivi.
In fondo la soluzione è semplice: basterebbe far pagare le tasse a chi non le paga e non dovremmo discutere di “competenze”, di federalismo fiscale.
Ma sappiamo che la risposta alle nostre rivendicazioni passa soltanto attraverso una forte mobilitazione: le assemblee e la mozione del personale; la partecipazione allo sciopero del 20 ottobre (giornata del lavoratore pubblico) sono queste le gambe che spingono il cuore oltre l’ostacolo.
Si al confronto, sì alla discussione. No all’incertezza del futuro.